BELBA


O LA TORRE DI BABEL AL CONTRARIO;
Voice Dialogue e di espressione linguistica
Torre di Babel di Brueghel rivisitata da Marie-Danielle Koechlin
Il mito
"Secondo la Bibbia, gli uomini di Babilonia parlavano prima una sola lingua e formavano un solo popolo. Un giorno ebbero l'idea di costruire una torre di un'altezza tale da raggiungere il cielo e così potrebbero giungere direttamente il Paradiso. Chiamarono questa torre la "Torre di Babel", "Babel" significando "porta del cielo". Ma Iddio trovò gli uomini troppo orgogliosi e li castigò facciendo loro parlare lingue differenti, sicchè gli uomini non si capivono più. Furono allora costretti ad abbandonare la loro impresa ed a disperdersi sulla Terra, formando popoli stranieri l'uno all'altro. Riferendosi a questo racconto della Genesi si utilizza talvolta il termine "Torre di Babel" per parlare di un luogo dove regnano vocìo e confusione."

Il mito parla della volontà di potenza dell'uomo e del desiderio di trascendersi che Dio avrebbe castigato colla molteplicità delle lingue.

Parecchi soluzioni si presentano allora :
  1. Lasciare le cose evolversi dà sè ed è allora la "lingua dominante" che, come un pilota automatico, prende il sopravvento. Questo condusce inevitabilmente ad uno stato di fatto che sembra quasi irreversibile. E certo più economico e più facile per un momento.
    Ma questo circolo vizioso presenta parecchi svantaggi :
    • Le "voci primarie" mancano l'occasione d'esperimentare ciò che significa la perdita dei punti di riferimento della propria lingua madre. Finiscono col ritrovarsi trà simili e gli pare naturale che la loro lingua sia l'unica utilizzata.
    • Difatti, quelli che non parlano la lingua dominante esiteranno ad iscriversi ad eventi internazionali, pur se succedono da loro, per la paura di non potere approffitarne.
    • O se fanno lo sforzo di andarci ugualmente, rischiono d'incontrare parecchie difficoltà e di sentire impotenza, rigetto, deprezzazione o forse vergogna. Senza parlare della stanchezza, la quasi impossibilità di scherzare, di fare battute di spirito, il rallentamento degli scambi, la paura di mancare cose essenziali, il sentimento d'essere sempre quelli che fanno fatica o pure esitare a domandare una traduzione... in breve un sentimento generale di regressione e d'inferiorità. Difatti la lingua è l'espressione di se stesso e colpisce le radici profonde dell'identità.
  2. Elaborare una nuova lingua comprensibile da tutti, è il principio dell'esperanto, un progetto generoso ma che non ha mai veramente funzionato dato che questa lingua non corrisponde a nessun legame culturale.
  3. O, in termine di Dialogo delle Voci, cercare un ego consapevole collettivo per approfittare del sapore d'ogni lingua, della ricchezza d'ogni cultura. Ciò implica una volontà nuova e una ricerca sperimentale.
E sè poter capirsi permetesse d'accedere al Paradiso ?

Sè si potesse raggiungere la "Porta del cielo" appunto colla molteplicità delle lingue ?


Dato che la dominazione di una lingua conduce immancabilmente a un impoverimento, naque l'idea di approfittare di questa Convergence europea per proporre un esperienza : quella di una nuova "Torre di Babel al rovescio", "Belba", ricercando un ego consapevole linguistico ricco di tutte le nostre Voci culturali. In Europa siamo fortunati d'avere ancora parecchie lingue vive, ma per quanto tempo? Il movimento s'accelera e chissà se tra qualche generazioni sopravviveranno altre lingue che l'inglese ?

In concreto
Ti proponiamo una esperienza : che ciascuno si possa esprimere nella lingua scelta e che l'altra persona faccia lo stesso. Ciò vuol dire che ci saranno "facilitatori" di lingue. Il termine non è neutro. Non si tratta di traduttori professionisti ma di "pari" capaci di facilitare la comprensione. Potrai identificarli in un modo o l'altro e sollecitarli per quanto saranno disponibili. Non sarà un servizio accertato dall'alto ma ciascuno, secondo la sua necessità, potrà mettersi in contatto con un "facilitatore".

Sarà un tema trasversale della Convergence con momenti quotidiani per analizzare il processo e megliorarlo man mano.

Domande
La creatività del gruppo sarà sollecitata per risolvere le domande che certo non mancheranno, come per esempio :
  1. Non ci sarà il rischio di rallentare molto il ritmo degli scambi ?
    Certo mà è così importante ? Perchè bisognerebbe far presto ? Miriamo la quantità o la qualità degli scambi ? E poi c'inviterà tutti ad andare all'essenziale.
  2. AE se non ci sono abbastanza facilitatori ?
    Proprio per questo invitiamo tutti quelli che possono contribuire al successo di quest'esperienza a farsi conoscere (vedi modulo d'iscrizione).
Altre domande non mancheranno di succedere. La creatività del gruppo sarà richiesta per risolverle regolarmente durante momenti specifici.
Convergence - Geneviève Cailloux- 26 janvier 2012